mercoledì 6 giugno 2012

Schegge


Me le ricordo, sai
quelle tue mezze verità
tagliate sottili
a filo di cuore,
servite fredde
su un letto di promesse.
Il sereno è alle porte,
mi dicevi,
gli dovremo aprire
prima o poi.
Da allora
non ho sentito bussare,
neanche una volta.
Il legno della porta è ancora intatto.
Le tue dita distratte,
il mio tormento.
Domando.
Attendo.
Le tue mani
sanno anche fare male,
quando non ci sono.

8 commenti:

  1. Cara Paola, per te...

    ...from this hand

    hesitant to stretch
    take this last desire

    render it naked
    to a clairvoyant stare

    make it ride
    on equine winds

    astride sailing clouds

    and bring it back
    withstanding time's

    cleansing power


    il tuo caro amico
    Alvaro

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    1. Caro Alvaro,
      mi sorprendi sempre con la bellezza delle tue suggestioni, con la delicatezza dei moti del tuo animo. Ogni parola di questo tuo scritto mi è cara. C'è una sorta di chiaroveggenza nelle trame del suo tessuto / "clairvoyant stare" / e un senso di libertà selvaggia nei suoi movimenti / "make it ride on equine winds" / (meraviglioso!). Una purezza, nelle intenzioni / "cleasing power" . Magiche, le tue parole, concrete, e anche sognanti. Portano lontano, cullano, dolcemente.
      Grazie, per il tuo dono, grazie immensamente, amico caro, prezioso. Poeta.

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  2. Oggi, il mio sentimento più platonico si dichiara in questo mio canto:


    Tabú
    a Paola Mancinelli


    Io finisco
    dove il tuo corpo incomincia
    Quando le mie mani saranno foglie
    potranno accarezzare la tua forma
    Traccio il tuo viso
    con dita di porcellana
    La tua pelle mitiga la loro freddezza
    É questo calore
    che dà al sangue colore
    vita alla sensibilità delle dita


    Dear Paoletta,
    your words, your images, your beingness, move me in the profoundest of ways-My inner universe has become part of your clock-work, inextricably!

    Love, always
    Alvaro

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    1. Splendidi, i tuoi versi. Tra le mani ti porgo il mio grazie, con tutto il cuore.

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  3. già... è come scrivi tu, cara..
    mi rispecchio in queste parole..
    ti abbraccio,
    Paola

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    1. Grazie, Paola! Che cosa bella che mi dici. Ti abbraccio forte. Stringo tra le dita le pagine delle tue poesie, in quell'antologia, dove leggo la bellezza del tuo animo.
      Paola

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  4. Mia cara, la tua è una meravigliosa canzone sull'assenza.
    Mi ha ispirata un piccolo sonetto, che dedico a te, con amore
    così come è scaturita dal mio pensiero, di primo getto



    Assenza

    Indicava l'orizzonte, lui, l'Amore, mentre mi cingeva la vita,
    noi due seduti di fronte al sole calante al largo del mare,
    e diceva: "lo vedi laggiù il nostro futuro, quant'è sconfinato?
    Laggiù, lo vedi quanto cammino faremo, assieme, tu ed io?"

    Io abbandonavo il capo sulla sua spalla, senza quasi fiatare,
    per timore di rompere l'incanto, per timore che ogni cosa
    svanisse in un turbinio di luce e di ombre e di onde luccicanti
    al momento in cui il sole si fosse spento nei flutti di sale.

    Avrei varcato mille mari per lui, allora, avrei sfidato
    l'intera rosa dei venti, da Ponente a Libeccio a Maestrale,
    avrei fissato negli occhi ogni furiosa tempesta, ogni fortunale.

    Intanto il Sole implacabilmente chiudeva i battenti del giorno
    e con questo ogni cosa prendeva già a mutarsi in puro ricordo,
    e lui dissolveva dal mio sguardo, mutando la sua presenza in assenza.


    Milano, 7 Giugno 2012
    A Paola
    Dalla sua Marianna

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    1. e lui, forse, era un'immagine da lei generata, una luce che non ha resistito alle ombre della notte, non ne ha preso il corpo, non si è vestito della loro forma. Ma lei sì, ha indossato l'abito del coraggio, cucito addosso duramente, con le toppe delle sue fragilità. Lei che sa aspettare, lei che è paziente, lei che conosce.
      Come sempre mi commuovi, anima mia. Dolcissima Mari, vertigine di parole profonde, vere.

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