Rannicchiata,
come chiocciola
come ammonite
come gheriglio.
Come il ricordo
di quando, nel grembo di un pensiero
ero meno di uno spillo
e intorno avevo solo buio
e un silenzio
liquido.
Mia cara Paola, perdonami! Non sono un ladro, però la mia coscienza pesa, come se avessi rubato. Cosa ci metti nelle tue parole per avere questo forte, immediato effetto, così ispirante? Non so se da questo loro mistero io ne esca interamente illeso! Ho spesso asserito che l'essere poeti o artisti può essere una benedizione oppure , una dannazione! Non ti nascondo l'esilarante gioia che provo in un'assoluta calma, dove, assaporando le tue parole, le mie, scorrono dolcemente e quiete. Mi sento in colpa, di usufruire di questi tuoi doni che, insufficientemente, io poi ricambio. Eccoti le confessioni di uno, non santo, Alvaro.
May the Muse be with you, always! Good Morning, my dear Paoletta. xo
Caro Alvaro, rimango sempre colpita dalla profondità delle tue parole, dal modo in cui riesci a comunicarmi l'impatto che hanno le mie, sul tuo animo. Usa pure tutte le suggestioni, le pause, gli accenti. La tua coscienza è un lenzuolo candido. E' una gioia per me leggere che i miei versi riescono ad arrivarti così, con questa "leggera gravità", e felice che tu possa percepire ogni sfumatura del mio dire, ogni nota sussurrata che si nasconde dietro a quelle gridate, a voce alta, tra le pieghe più strette, dove si annida la verità.
Accolgo i tuoi versi come un regalo, sempre nuovo. Sono felice e fiera di comunicare il mio mondo ad un artista come te.
Mi era sfuggito di mano il palloncino giallo a forma di paperella e ora era solo un puntolino in mezzo al sereno del cielo sopra Monrupino.
Non frignavo, come tutti i bimbi fanno quando perdono il loro gioco. Indagavo quell'ondeggiare nel vento e mi chiedevo se sarebbe mai giunto a quel Paradiso, di cui mi diceva Suor Betta a lezione.
Un puntino, disperso nel cielo, così anch'io mi sentivo, invidiando quel pupazzino un po' inespressivo che poteva, liberato dal filo che lo vincolava alla terra, vedere Dio.
Anch'io senza peso, anch'io libera e leggera, anch'io sopra il mondo, anch'io a danzare un girotondo tra le nubi di bambagia. Anch'io infine un niente scomparso all'orizzonte verso il mare.
Stresa, 31 Maggio 2012 Alla mia adorata Paola Con amore, sempliceente.
La dolcezza dei tuoi versi, la loro delicatezza. Sono come racconti di vita che svelano piccole e grandi consapevolezze. Istanti eterni, autentici, come le tue parole, sincere. Tesoro, grazie per questo tuo dono, grazie davvero.
Nessun silenzio
RispondiEliminapuò contenerli
I tuoi pensieri
dilagano
la mente
più assorta
Si oppongono
all'assenza
Si annidano
nelle pieghe
mnemoniche
dei ricordi
Nelle nicchie
si nutrono
Mia cara Paola, perdonami!
Non sono un ladro, però la mia coscienza pesa, come se
avessi rubato. Cosa ci metti nelle tue parole per avere questo forte, immediato effetto, così ispirante? Non so se da questo loro mistero io ne esca interamente illeso!
Ho spesso asserito che l'essere poeti o artisti può essere una benedizione oppure , una dannazione! Non ti nascondo l'esilarante gioia che provo in un'assoluta calma, dove, assaporando le tue parole, le mie, scorrono dolcemente e quiete. Mi sento in colpa, di usufruire di questi tuoi doni che, insufficientemente, io poi ricambio.
Eccoti le confessioni di uno, non santo, Alvaro.
May the Muse be with you, always!
Good Morning, my dear Paoletta. xo
Caro Alvaro,
Eliminarimango sempre colpita dalla profondità delle tue parole, dal modo in cui riesci a comunicarmi l'impatto che hanno le mie, sul tuo animo. Usa pure tutte le suggestioni, le pause, gli accenti. La tua coscienza è un lenzuolo candido. E' una gioia per me leggere che i miei versi riescono ad arrivarti così, con questa "leggera gravità", e felice che tu possa percepire ogni sfumatura del mio dire, ogni nota sussurrata che si nasconde dietro a quelle gridate, a voce alta, tra le pieghe più strette, dove si annida la verità.
Accolgo i tuoi versi come un regalo, sempre nuovo. Sono felice e fiera di comunicare il mio mondo ad un artista come te.
A presto
Paola
Un Palloncono Giallo
RispondiEliminaMi era sfuggito di mano
il palloncino giallo
a forma di paperella
e ora era solo un puntolino
in mezzo al sereno del cielo
sopra Monrupino.
Non frignavo, come tutti i bimbi fanno
quando perdono il loro gioco.
Indagavo quell'ondeggiare nel vento
e mi chiedevo se sarebbe mai giunto
a quel Paradiso, di cui mi diceva Suor Betta
a lezione.
Un puntino, disperso nel cielo,
così anch'io mi sentivo,
invidiando quel pupazzino
un po' inespressivo che poteva,
liberato dal filo che lo vincolava
alla terra, vedere Dio.
Anch'io senza peso, anch'io libera
e leggera, anch'io sopra il mondo,
anch'io a danzare un girotondo
tra le nubi di bambagia.
Anch'io infine un niente
scomparso all'orizzonte
verso il mare.
Stresa, 31 Maggio 2012
Alla mia adorata Paola
Con amore, sempliceente.
La dolcezza dei tuoi versi, la loro delicatezza. Sono come racconti di vita che svelano piccole e grandi consapevolezze. Istanti eterni, autentici, come le tue parole, sincere. Tesoro, grazie per questo tuo dono, grazie davvero.
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