venerdì 13 aprile 2012

Dialogo tra due livelli di coscienza

a - Ascolta! Riesci a sentirlo?

b - Cosa?

a - Il Suono.

b - Quale suono?

a - ssshhh...eccolo di nuovo. Ascolta!

b - Non sento niente. Spiegati.

a - Se non lo senti, come faccio a spiegartelo?

b - Provaci!

a - Mmmm, è difficile.

b - Lo è più per me, che non riesco a sentire. Raccontamelo!

a - Non so se riesco a trovare le parole adatte.

b - Scegli tra le più semplici.

a - Ma è complicato!

b - Allora disegnamelo.

a - Non ho matite con me.

b - E tu usa la fantasia!

a - Eh, costa cara quella...

b - Fai parlare il corpo, i gesti, le mani.

a - Non basterebbe, è una questione di cuore.

b - Inizio a capire. E tu, la vedi quella Luce?

a - Quale luce?

b  - Come, la Luce.

a - Non riesco a vedere niente laggiù!

b - Non ho detto laggiù.

a - E dove allora?

b - Che te lo dico a fare, se non la vedi? E' una questione di cuore.

a - Se me lo dici, ti parlerò del Suono.

b - ssshhh...ascolta, ora mi pare di sentirlo!

a - Sì, e io riesco a vedere qualcosa. Qui dentro.

2 commenti:

  1. m - Vedere, ascoltare, di che parlate care?

    a - Vedere il suono del nostro respiro, ecco, vedi, ad esempio...

    b - ...oppure ascoltare la luce che filtra nelle nostre anime, da quelle persiane socchiuse: la senti, come canta?

    m - Certo, se l'anima è come la tua, assetata, insaziabile di luce. Se la coscienza è come la tua, così intensa, attenta ad ogni colpo d'arco del vento...

    a - Cara, indossa gli occhi dell'intelletto, e guarda, dentro questo raggio d'oro, che è il mio guardare! Ti sono accanto, se temi di smarrire la via.

    b - E prova ad ascoltare con il cuore di Orfeo, innamorato, e immergiti nel vibrare del canto, senza difesa. Ti farò da guida.

    m - Si, anime care, non mi abbandonate, anch'io ho il mio canto, ho il mio incanto, quando sto con voi, e vedo, e sento!

    a - Passeggiamo allora, cara, vieni.

    b - Conversiamo, cara, allora, amabilmente.

    m - Si, vengo - con voi, amiche mie. Il sentiero è quello?

    ...

    Marianna

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    Risposte
    1. Sì, cara, il sentiero è quello. La vedi quella strada? Non è dritta, è ondulata, come un'onda sonora, una catena genetica; vi è un nastro di raso bianco adagiato sopra: l'innocenza antica che ci viene restituita, lo stupore che ci fa da guida. La meta non la conosciamo, ma sappiamo, nell'intimo, che andremo lontano, oppure così vicino, talmente tanto vicino che ci incontriamo, e ci teniamo per mano. L'anima s'appresta a conoscere se stessa, ad ascoltarsi, a contemplare il bagliore che nasconde, giù, nel profondo. E' nell'incanto della condivisione che si celebra il rito della conoscenza. Quegli occhi dell'intelletto, ecco, sono loro l'argomento del mio dire. La tua iniziale "m" percorre il sentiero insieme a me, in uno scambio di sguardi, di luci e di suoni.
      Splendido, Marianna, il tuo commento...un dialogo tra anime che si sfiorano, si abbracciano, fanno la strada insieme. Siamo noi, donne in cammino, che ad ogni sosta contemplano il divino.

      Un abbraccio al tuo Io, vero e indifeso, come il mio

      Paola

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