sabato 7 aprile 2012

Il numero imperfetto

Sei la parola che mi sfugge
l'istinto che protegge
l'abbraccio delle mani
la foglia sopra i rami
il sapore antico di una lacrima
un capolavoro d'epoca
il tempo incerto, instabile, mutevole
un rifugio tra le nuvole
il mascara che mi cola
e mi riga fino in gola
un cuore sfumato, disegnato
sopra un vetro appannato
il rosso di un tramonto
un inedito tormento
il riverbero del mare
terra sicura dove approdare
la nostalgia che abita i miei sospiri
l'affanno nel petto quando sono su di giri.

Sei l'incanto e la paura
la gioia e l'avventura
casualità di un incontro
il passo incerto, lento, attento
la linea netta della mano
l'armonia di un suono
un fiore rosso del mio giardino
odoroso e divino
un ferro che mi lavora a maglia
io, lì, sul filo di lana,
e  tu, la forbice che taglia.

Sei il tempo che mi manca
il vino che fermenta
la fiamma che m'infiamma
l'archetto di un violino
lo sguardo di un bambino
un battito di ciglia, incosciente
la devozione di una veglia, fervente
la strada che percorro
il sentiero in cui mi perdo
i colori intensi di un dipinto
le frasi celebri in un racconto
l'inquietudine che si scaglia
il dubbio che attanaglia
i cerchi di un sasso in uno stagno
le mani tese, tra le onde, a cercare un legno
un bagliore all'orizzonte
il mio più ardente amante
un paesaggio dal finestrino
il sale sulla pelle, fino.

Sei il piccio che mi prende
il bacio che mi attende
il laccio che cattura
il frutto che matura
eterna promessa che dura
la pancia che si gonfia
l'attesa che bofonchia
lo scambio della pelle
la punta delle stelle
un cibo che divora
l'attenzione che m'ignora
la chiave che mi apre
lo sguardo che mi segue
il foglio tra le dita
la bocca tanto amata
la forma che s'incastra
la stoffa che s'impiglia
il filo nella cruna
spilla d'ibiscus sulla mia veste bruna.

Sei il bottone nella mia asola
la zattera della mia isola
l'ovvio che sorprende
l'inatteso che stupisce
e tutto comprende
il sudore sulla pelle
noi, anime gemelle
la lunga notte da godere
il corpo feroce da sentire
i pugni stretti dalla rabbia
il morso di un rimpianto qui, sulle mie labbra.

Sei qualunque cosa io possa mai pensare
vivere, realizzare
o forse lo saresti
se solo tu esistessi.

9 commenti:

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    1. orrei.

      Vorrei, cara, essere io la foglia
      sui tuoi rami, e l'albicocca
      che vi matura, la goccia di rugiada
      sul fiore del tuo cuore,
      vorrei essere io la farfalla
      posata con un palpito lieve
      sulle onde dei tuoi pensieri,
      vorrei essere io il canto
      che ispira il tuo sguardo
      innocente sbalordito sul mondo,
      amica cara, limpido puro sguardo
      come sei tu. Questo per te
      vorrei essere io, perennemente.

      Marianna

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    2. Ci sei, anima bella, nei miei pensieri più lieti,
      nel sorriso che si allarga quando leggo le tue poesie del mattino, nei colori dei tuoi disegni che dipingono le mie giornate, nelle parole che intrecci, come un'abile artigiana del linguaggio, nelle emozioni che sai dare alle amiche a te più care, nei sogni che condividiamo, nelle passioni che ci animano, nella forza che ci sostiene, in tutte le nostre fragilità, così belle e nude, autentiche.
      In tutto questo e in moltissimo altro tu ci sei, sorella mia. Sempre. Ti adoro.
      Paola

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    3. Mia cara, ieri ho scritto di getto una piccola canzone ispirata dal tuo canto, tanto mi avevi emozionata.
      Oggi ti dico, dopo aver riletto le tue parole ancora e ancora:
      esse sono come un torrente alpino, che scorre, spumeggiando, e travolge ogni cosa. Alla fine anche la mia anima ne è travolta, quasi non trova il respiro, travolta da queste rapide, da questi flutti, da quell'infrangere cristallino su rocce, tronchi, rami, dighe. Alla fine, quasi all'improvviso, tutto si placa, e il torrente, fattosi per un istante fiume ("Sei qualunque cosa io possa mai pensare") sfocia in un mare immenso, quasi disperato: "se solo tu esistessi."
      Confesso, a questo punto ho pianto. Non so se di gioia o di dolore.
      Quanto ti amo, poetessa di luce e di parole! Ora comprendo il tanto che la mia sensibilità di donna, acuta, fervida, trova nelle tue immagini, così rare, così pensate.
      Sono felice, immensamente! di poter scambiare con te questo nostro creare, in misterioso inspiegabile unisono.
      Non ti lascerò più, credo.
      Marianna

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    4. Marianna mia, non sai che gioia mi regali scrivendomi queste parole. Ti confesso che anch'io mi sono emozionata componendo questo scritto, specie nell'ultimo verso che tu stessa hai citato: "se solo tu esistessi". Lì c'è tutto il desiderio e anche il dramma della ricerca, dell'affezione, dell'abbraccio di quel Tu che riassume in Sè ogni frammento del vivere, ogni esperienza del quotidiano. Quasi un'illusione accarezzata e sognata. Ma solo il fatto di desiderarlo, lo rende reale, possibile, immaginabile.
      Sono immensamente felice che tu abbia apprezzato il ritmo fluente delle mie parole, nel scriverle, sono stata trascinata in un turbine impetuoso di ricordi e di emozioni. La cosa più bella è condividerle con chi, come te, anima bella, ne comprende appieno il senso.
      Attendo con ansia di leggere la tua canzone.
      Sempre più forte è in me la convinzione che le nostre anime affini dialoghino anche quando non ne abbiamo coscienza. Sono grata a quel giorno che ci ha fatto incontrare, lo benedico! Fiore raro e prezioso, sorella di parole e d'intenzioni, Gioia mia!
      Neanche io ti lascerò più, stanne certa.
      La tua indifesa
      Paola

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  2. Mi piace! Molto bella!!!
    Esiste: è lì, da qualche parte, che non aspetta che te... apri gli occhi (del cuore e della mente) per accoglierlo ;)
    Ti abbraccio forte

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    1. Grazie, amica mia preziosa e cara! A dire il vero ne sento la presenza, a volte sfumata, altre volte disegnata a tratti netti e con solchi profondi. Custodisco tutto ciò che può renderlo possibile, spaziando all'infinito dove le parole non dette aspettano di essere pronunciate, senza limiti di desiderio e d'immaginazione.
      Grazie ancora, sono felice quando amiche speciali dialogano nella mia piccola casa, che è anche la vostra, come fossimo in terrazza, davanti ad un tea con pasticcini e un libro di poesie sulle ginocchia...
      Un abbraccio, di cuore
      Paola

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    2. Ciao amica diletta, che gioia incontrarti anche qui, come dice la Paoletta, tra donne, amiche... e artiste... Permettetemi di definirmi anch'io, modestamente, così, qui che siamo tra di noi!
      Vi adoro.

      Marianna

      (Paola è un nome magico per me??)

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    3. Anche io e Paola ti adoriamo...amica, artista, confidente nostra! Che bello avervi qui, con me, nei miei pensieri.

      Un bacio a voi due!

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