E quel dubbio
sotterrato in terra arida
che ad ogni lacrima
riaffiora
mutando d'aspetto.
Lo colgo
lo invaso
lo osservo.
Sbocciato al buio
non sfiorisce la sua natura.
La mia,
è già un petalo
caduto
sul tuo asfalto.
Si, ti raccolgo! E per non farti mutare d'aspetto ti invaso e ti osservo mentre sbocci alla luce dove fiorisce la tua natura Il mio non era fiore neanche petalo era senza nome come il dubbio dell' l'asfalto su cui tu cadesti da sotto il quale nessuna lacrima più riaffiora
E quando il suono del mio nome riecheggiò come un antico canto allora, ci fu una vasta eco intorno. Assordante. Ogni cosa si rivestì di senso, anche quel dubbio. Anche lui. Lo chiamai per nome svelandone la natura sillabandone la verità che fa male. Così male. Tanto. Ma fui raccolta dopo quel sacrificio e fui felice. Questo sì. Io, raccolta per nome.
Versi di un'intensità unica. Da cucire addosso, come una spilla, che reca le mie iniziali. Da celebrare, come una ricorrenza, da vivere, come una presenza. Meravigliose, le tue parole.
Cara, non io ma il Vento ha raccolto il tuo petalo dall'asfalto. Ed ecco, ne è nato una storia, che ti vorrei narrare:
Fiaba
...E venne il Vento pazzo, ululando il suo risentimento, e in un momento, il Petalo, nudo, strappato dall'oscuro suolo ov'era caduto, risalì al cielo e precipitosamente, si ritrovò ad esser Stella tra le mille stelle del firmamento.
E vide giù il mondo, le genti, i mari, agitarsi d'un moto lento, quel che a terra appariva solo un folle inutile tormento. E pianse allora gocce di rugiada, di pietà per quel mondo morto, e sospirò col suo profumo denso assorto.
E venne allora una Farfalla, maculata rossa e bianca, follemente innamorata di quel petalo oramai fatto stella. E volando con immensa, indicibile fatica per ricongiungersi al suo amato bene, ben sapeva che a quella rarefatta altezza si sarebbe immolata nel cimento.
Ora sono due gli astri in quel cielo più lucenti d'ogni altro intorno, Petalo e Farfalla son stati un giorno, ora sono Vega e Antares le ammirate, eterne stelle, salvatrici dei naviganti: perennemente ora amandosi tra le galassie arderanno di luce propria, non più riflessa.
Luce dell'amore che gli anniluce annulla, ardi nel nostro cuore di stella fanciulla!
Milano, 18 Maggio 2012 A Paoletta, stella fanciulla. Marianna
Due stelle, astri lucenti, luce delle genti. Un racconto meraviglioso, mia dolcissima Marianna, una fiaba delicatissima e commovente. Dal vento, quel vento nuovo, portatore di cambiamenti, che rivoluziona tutto, da lui ha avuto inizio il viaggio di quel petalo, raggiunto dalle ali ardenti di quella farfalla, dalla sua affezione, totale. Sei creatrice di stupori, tesoro mio, il tuo sguardo cattura meraviglie, genera incanto. Ti adoro, ma questo, già lo sai.
Si, ti raccolgo!
RispondiEliminaE per non farti
mutare d'aspetto
ti invaso
e ti osservo
mentre sbocci
alla luce
dove fiorisce
la tua natura
Il mio
non era fiore
neanche petalo
era senza nome
come il dubbio
dell' l'asfalto
su cui tu
cadesti
da sotto il quale
nessuna lacrima
più riaffiora
E quando il suono del mio nome
Eliminariecheggiò
come un antico canto
allora,
ci fu una vasta eco intorno.
Assordante.
Ogni cosa si rivestì di senso,
anche quel dubbio.
Anche lui.
Lo chiamai per nome
svelandone la natura
sillabandone la verità
che fa male.
Così male.
Tanto.
Ma fui raccolta
dopo quel sacrificio
e fui felice.
Questo sì.
Io, raccolta per nome.
Nel tuo nome
Eliminaindago l'aria
trasparente
che mi acceca
col suono
cubico
spigoloso
e tagliente
che mi cerca
Nelle lettere
tonde, dove
mi nascondo
non sibila
il vento
Occulto
bocciolo
sempiterno
qui, ti aspetto
Versi di un'intensità unica. Da cucire addosso, come una spilla, che reca le mie iniziali. Da celebrare, come una ricorrenza, da vivere, come una presenza.
EliminaMeravigliose, le tue parole.
mi piace...
RispondiEliminaintensa...
Grazie, Paola, sono felice di trasmettere le mie emozioni. Condividerle, con chi si nutre quotidianamente di poesia. Mi hai raccolto...amica cara.
Eliminafelice di farlo :) mia cara amica :)
Elimina:)
EliminaCara, non io ma il Vento ha raccolto il tuo petalo dall'asfalto.
RispondiEliminaEd ecco, ne è nato una storia, che ti vorrei narrare:
Fiaba
...E venne il Vento pazzo,
ululando il suo risentimento,
e in un momento, il Petalo, nudo,
strappato dall'oscuro suolo ov'era caduto,
risalì al cielo e precipitosamente,
si ritrovò ad esser Stella
tra le mille stelle del firmamento.
E vide giù il mondo, le genti, i mari,
agitarsi d'un moto lento,
quel che a terra appariva
solo un folle inutile tormento.
E pianse allora gocce di rugiada,
di pietà per quel mondo morto,
e sospirò col suo profumo denso assorto.
E venne allora una Farfalla, maculata
rossa e bianca, follemente innamorata
di quel petalo oramai fatto stella.
E volando con immensa, indicibile fatica
per ricongiungersi al suo amato bene,
ben sapeva che a quella rarefatta altezza
si sarebbe immolata nel cimento.
Ora sono due gli astri in quel cielo
più lucenti d'ogni altro intorno,
Petalo e Farfalla son stati un giorno,
ora sono Vega e Antares le ammirate,
eterne stelle, salvatrici dei naviganti:
perennemente ora amandosi tra le galassie
arderanno di luce propria, non più riflessa.
Luce dell'amore che gli anniluce annulla,
ardi nel nostro cuore di stella fanciulla!
Milano, 18 Maggio 2012
A Paoletta, stella fanciulla.
Marianna
bella!
EliminaDue stelle, astri lucenti, luce delle genti. Un racconto meraviglioso, mia dolcissima Marianna, una fiaba delicatissima e commovente. Dal vento, quel vento nuovo, portatore di cambiamenti, che rivoluziona tutto, da lui ha avuto inizio il viaggio di quel petalo, raggiunto dalle ali ardenti di quella farfalla, dalla sua affezione, totale. Sei creatrice di stupori, tesoro mio, il tuo sguardo cattura meraviglie, genera incanto.
RispondiEliminaTi adoro, ma questo, già lo sai.