giovedì 24 maggio 2012

Qualcosa di rosso

Ti ho seminato
rime esauste sul volto,
di notte
sotto un cielo di forse.
Insonne
e con le mani tese
ero lì,
a grattare spazi inesplorati
a riempirne i solchi
temendo
fremendo
ripetendo a voce alta la tua forma
imparandoti a memoria
cantando di noi
sulle corde tese del letto.
Tacendoti.
Ti ho passato del tempo tra le dita,
speso con gli ultimi spiccioli rimasti.
Eppure erano strette, le mie dita
e io, stretta in mezzo a loro
lì, a trattenerti,
non cedevo alla volontà del mio tempo
a quella sua crudele onestà
al suo corso inesorabile.
Non paga,
ti ho concesso il tocco ardente del possesso
seguito da un mutuo rossore
acceso come fuoco vivo sulle guance.
Tu mi hai conosciuta
svelata
rivestita.
Ora,
intrappolata dentro a una pretesa
dimmi, da quale parte è l'uscita?
Sembra quasi che il nostro darci
altro non sia
che un frutto
staccato troppo presto.

7 commenti:

  1. Carissima Paoletta, ancora una volta, come d'incanto, i tuoi meravigliosi versi mi hanno trasportato, in Italiano, la dove spesso, ultimamente mi ritrovo. Dove mi sento a mio agio, più sicuro e vivo - intorno alle tue sublimazioni, le tue vertiginose, esilaranti cime. Non so se le mie ali si stancheranno prima della scadenza del passaporto che mi hai rilasciato.
    Questa mia composizione si allontana dalle ovvie, invitanti metafore del tuo capolavoro, forse un po troppo eccitanti per me.... Penso, peró, sia una specie di antidoto alla tua e cerca, di sbieco, a fornire una risposta, una soluzione. Credo che tu, potrai dirmi meglio, a riguardo.

    Cara amica, questo preambolo lo potresti anche non
    pubblicare, l'ho scritto perché mi sento un po insicuro
    della mia poesia come risposta alla tua. I trust in the Muse, not in myself !

    Kindly yours, always,
    Alvaro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L’incompiuta


      Nel barlume di un pensiero smosso
      in una memoria esausta, rimasta
      in se stessa assorta, non rimane
      che il calmo vuoto ignaro
      del cerchio in cui tutto svanisce
      dove anche la morte si assopisce
      Aspettante, l’incompiuta li riappare
      sulla soglia dell’inizio senza fine
      per strappare nuova vita alla luce
      incolore della notte per ritrovarsi
      non piú artefice della sua sorte
      Dall’infinito lei strappa singole
      brevi apparizioni che saettano
      veggenti da ogni squarcio
      che, da un futuro ormai passato
      si ritrovano in un presente
      rinnovato e rimarginato
      Per questo suo intento
      l’incompiuta non sará
      mai piú chiamata a morte
      e rimarrá per sempre libera
      fuori dal cerchio dell’infinito
      sapiente del tempo presente

      Elimina
    2. Caro Alvaro, ti ringrazio, davvero. Il nostro scambio di suggestioni, di visioni e di ispirazioni mi è così caro e stimolante! In "Qualcosa di rosso" alzo il mio inno al cuore, che si mette in gioco, totalmente. Ne canto la passione primordiale, vorace, e talvolta, anche le ferite alle quali è sottoposto. Rosso, come un frutto, la cui polpa è una dolce promessa. Rosso, come il riflesso naturale dei capelli di una donna. Rosso, come ciò che ci scorre dentro. Amore, sacrificio, vita.

      Elimina
    3. "L'Incompiuta" mi è parsa un viaggio attraverso le regioni dell'Infinito. Lei sfugge ai continui tentativi di trattenerla dall'interno, d'imprigionarla nella perfezione di un cerchio. Lei viaggia libera, leggera, luminosa, è fuori dal tempo e dallo spazio. Si dona a chi vuole, si offre a nuove geometrie. Inarca la schiena, spicca il volo. Non si trattiene, nè intrattiene, c'è, semplicemente. La percepisco, la tua incompiuta, ne avverto la profondita, la paura della finitezza. Quell'infinito che non è un abbaglio, ma è un tendersi. Noi fionda, arco, freccia, tutto qui dentro. Lui meta, ma anche presenza, in noi. E' un riconoscere, riconoscendosi.
      Come sempre mi lasci qualcosa su cui riflettere, ed è sempre una ricchezza.
      Grazie, amico caro, a presto.

      Elimina
  2. Paola mia, quando la tua voce distende le sue ali e vola, come una colomba candida e purissima, verso spazi inesauribili di senso e di sensi, io ammutolisco, fremo, ti osservo, spalanco i miei occhi e cerco di fissarti per sempre nella memoria, perchè presto sarai irraggiungibile, lassù, nella tua bellezza incantevole e assorta.
    Solo il mio pensiero, e la mia passione, può seguirti.
    Immaginando un vento impetuoso che mi trasporti.

    Tua
    Marianna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marianna mia, che abbraccio meraviglioso sono le tue parole, che bel suono hanno. Mi commuovono, nel profondo. Siamo vicine, lassù, nei nostri slanci, nei nostri voli, tese a catturare la luce, mosse da un vento nuovo.
      Sei preziosa, infinitamente.

      Elimina
    2. Sappiate quanta felicità mi apportano questi vostri scambi, questo vostro affiato, queste vostre espressioni sincere di un reciproco rispetto in entrambe e nelle vostre Arti che vi, e si, ritrovano avvolte in un vostro grande affetto!! It's wonderful-You're Wonderful!! XO-XO

      Mi siete tanto care...vi rispetto!!
      Yours, always
      Alvaro

      Elimina